Immagina di essere al ristorante. Stai mangiando un buon risotto ai funghi. E’ ottimo, ha un gran sapore, ti attrae e fai fatica a tenere giù la forchetta. Ancora un boccone, poi un altro. A un certo punto inizi ad avere sensazioni strane; formicolii, ti gira la testa, senti che qualcosa non va. Lentamente i fastidi diventano dolore, crampi, spasmi, ti si contrae lo stomaco, inizi ad avere nausea, lo stomaco non ti da tregua.
Il tuo corpo sta facendo l’unica cosa che può. Ti sta dicendo cosa gli sta accadendo con l’unico strumento che conosce per comunicare ciò che gli sta facendo del male. IL DOLORE.
Attraverso il malessere ti sta dicendo che qualcosa non va, che devi interrompere le azioni che stai compiendo, o forse addirittura il tuo stile di vita. Attraverso il dolore, grazie al dolore, ti sta dicendo una cosa importante, che se non ascolti potrà portarti solo a peggiorare le cose. Ti sta dicendo “caro mio, io questa cosa non riesco a digerirla, ad ingoiarla”. “Non è colpa del cuoco, non è colpa tua, non è una tua debolezza, semplicemente questa cosa mi uccide perché non è compatibile con le mie caratteristiche”. Lo stomaco e l’intestino non giudicano mica. Non fanno esposto al cuoco accusandolo di incapacità, così come non estirpano tutti i funghi velenosi del pianeta. Semplicemente ti dicono “molla sta roba, ti fa male!!!”.
Bene, ora sostituisci i funghi con il marito, il partner, il tuo lavoro che hai scelto per paura di non trovarne un altro, per compiacere i genitori, per poter scappare da loro. Sostituiscili con la scuola che hai fatto per “dovere”, le rinunce che hai fatto per paura, con il partner che scegli per mantenere i tuoi bisogni affettivi o di conferme al sicuro. Ognuno ha i suoi funghi velenosi, i suoi allergeni, le sue nausee.
A cosa sei allergico? A cosa sei intollerante e magari non lo sai nemmeno? Con cosa ti viene il mal di pancia, la nausea, il vomito? Con cosa non riesci più a respirare, ti manca il fiato, ti viene il mal di testa o il mal di schiena?
Di quale messaggio hai bisogno per accettare il cambiamento che necessiti? Di quale attacco di panico, incubo, risveglio notturno, angoscia o malattia hai bisogno?
Ovvio, ognuno di noi ha una vita costruita di impegni, doveri, scadenze, paure. Il problema non è mollare tutto, ma guardare la propria bussola interiore per vedere quanto stiamo andando lontano dal nostro nord.
Nel percorso troveremo salite, discese, dirupi, panorami mozzafiato, nebbia, sole, vento, angosce e sorrisi. Non si può evitare il percorso, ne sperare che qualcuno ci porti in spalla. Unica cosa che possiamo fare, è ricordarci di dover andare verso il nostro Nord.