So che agli occhi degli adulti le difficoltà dei più giovani sono sempre piccole, che quando si cresce si sottovaluta e banalizza la fatica fatta da chi è nato dopo. Lo vedo anche io parlando con ragazzi più piccoli di me…mi viene sempre da fare il bullo, di sminuire il suo vissuto e far diventare piccole quelle cose, che se mi fermo un attimo a riflettere , ricordo anche io fossero grandi, dolorose o intense per me. Per questo davvero non voglio giudicarvi, vorrei solo potervi dire senza timori ciò che vivo io e che viviamo noi ragazzi, soprattutto in questo momento così difficile per tutti.
Sapete una cosa? Non mi ricordo più la spontaneità di vivere uno affianco all’altro senza quella paura sottile che ci attanaglia tutti, quel timore di star facendo qualcosa di proibito o pericoloso, semplicemente dando un bacio, un abbraccio o scherzando con i nostri amici prima che imparassimo il termine di distanziamento sociale o asintomatico.